Scrittrice,
traduttrice di romanzi di fantascienza, giornalista di moda con la rubrica
Doppie Pagine su Vogue Italia, Anna Piaggi è rimasta immortale per aver fatto
di sé stessa un’opera d’arte, un manifesto di idee culturali utilizzando abiti
e accessori come i pittori usano i colori.
A
un anno dalla sua morte una mostra, HAT HOLOGY,a Milano dal 22 settembre,
presenterà gran parte del suo lascito in vestiti (1300 abiti) e cappelli ( circa 600), tutti eccentrici di
varia forma e misura.
A curarne
l’esposizione Stephen Jones, amico e autore di gran parte dei suoi copricapi di
cui, a partire dagli anni ’70, ne aveva rivoluzionato il significato passando
da cappello borghese a puro vezzo estetico, e Anna era l’unica in grado di indossarli
con quella naturalezza e autoironia tipica delle grandi personalità. Il suo
preferito? Una piccola tuba ricoperta dalla stessa seta azzurra delle scarpe
della regina Elisabetta II … assolutamente da vedere!