Dall’11
febbraio 2010, quando Alexander McQueen ha deciso di porre fine alla sua vita a
soli 40 anni, il mondo della moda è stato privato dello stilista più
rivoluzionario degli ultimi tempi.
Un
uomo tormentato, schivo che riusciva però
a rappresentare sulle passerelle scenari fiabeschi, provocatori,
visionari, eccessivi e allo stesso tempo raffinati. In realtà le sue sfilate
erano come delle rappresentazioni teatrali in cui gli abiti prendevano forma e
colore, una continua sperimentazione in cui si fondevano tradizione e
modernità, tecnologia e artigianalità, realtà e mitologia .
Il
mondo di McQueen è stato documentato dalla fotografa Anne Deniau dal 1997 al
2010, e le immagini dei backstage delle sfilate sono state raccolte in un libro
fotografico, prima monografia dedicata allo stilista, intitolato L’Amore non guarda con gli occhi, edito
dalla De Agostini e presente nelle librerie dal 22 ottobre. Il titolo del libro
nasce da un tatuaggio che l’artista aveva sul braccio, un omaggio a
Shakespeare, che davanti alla curiosità
della Deniau, McQueen giustificò come “l’unica cosa che so per certo”.